Il Rio Grande è un torrente che ha origine nei territori di Avigliano Umbro e Montecastrilli: nel Comune di Amelia furono creati due sbarramenti tali da creare una sorta di diga, chiamata la “Para”. Questa aveva la funzione di raccogliere l’acqua per usi irrigui e come forza motrice per la molitura del grano, riversando il Rio Grande nella località detta Lago Vecchio: proprio da qui ha inizio il bacino che arriva fino allo sbarramento dei cosiddetti “Finestroni” (sostengono il ponte della Strada Statale 205 Amerina) e si getta a valle, confluendo poi nel Tevere. In concomitanza del Rio Grande vi erano numerosi mulini per il grano e l’olio, via via dismessi con l’avvento della motrice elettrica; ad oggi rimangono dunque soltanto i resti di cinque mulini: 1. Il primo è visibile appena sotto la Para sulla sinistra; 2. Sempre a sinistra, sotto i finestroni, troviamo il secondo mulino; 3. Il terzo si trova sempre a sinistra del corso d’acqua, sotto lo Scoglio dell’Aquilone
4. Il quarto è quello ristrutturato ad abitazione, adiacente al ponte di Orgamazza
5. Il quinto, detto della gioiosa, si trova sotto i resti del castello di Altobello da Chiaravalle.
Oltre ai mulini, sulle sponde del Rio Grande erano presenti anche numerosi orti, che sfruttavano la risorsa idrica.
Il Rio Grande è infatti una risorsa determinante per il territorio e la sua agricoltura, da valorizzare e custodire nel tempo.